Rio 2016, Tamberi e il legamento deltoideo: le sfide che chirurgo e atleta insieme devono vincere per il ritorno all’attività agonistica

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Il legamento deltoideo non è la prima volta che balza agli onori della cronaca sportiva.
Recentemente è la stella dell’atletica italiana Tamberi ad averne fatto le spese. In passato è toccato anche a Cannavaro, durante i campionati europei in Svizzera.

Legamento deltoideo, cos’è, dov’è e quando si può rompere?

Innanzitutto è un legamento della caviglia, situato all’interno, tra malleolo tibiale ed astragalo. È composto da uno strato superficiale ed uno profondo e questo lo rende estremamente robusto.
Infatti, se pensiamo ai legamenti laterali della caviglia (legamento peroneo-astragalico anteriore e peroneo-calcaneale) il confronto è impari. Questi ultimi, spesso, anche nei più semplici traumi distorsivi si lesionano.
Non è così per il legamento deltoideo, che può rompersi solo per gravissimi traumi distorsivi, spesso in associazione ad una frattura malleolare.

Il legamento deltoideo nel salto in alto

Ovviamente esistono attività sportive più a rischio ed il salto in alto è una di queste.
Infatti, guardando al rallentatore la rincorsa di un saltatore, scopriremo che prima dello stacco, il piede d’appoggio viene sollecitato in massima pronazione. È come se il retropiede diventasse piatto oltre ogni limite, inducendo nella caviglia un valgismo quasi innaturale, per poi esplodere nel salto.
Penso che sia quanto mai valido l’esempio che spesso faccio ai miei pazienti: il piede quando prona (diventando piatto) si comporta come una molla, accumulando energia potenziale da sprigionare nella fase propulsiva quando diventa cavo.

Il caso di Gianmarco Tamberi


Ecco perché Gianmarco Tamberi ha bisogno di un legamento deltoideo in piena salute per saltare oltre i 2.38 metri!
Gianmarco tornerà a saltare, come ha scritto nel suo tweet Gigi Buffon, ma non sarà facile!
A cominciare dalla chirurgia, che quando è necessaria, è spesso insidiosa. Infatti, può diventare una sfida per il chirurgo reperire del tessuto di buona qualità localmente. L’alternativa è ricorrere ad allograft (tendine da donatore utilizzati come legamenti) o sostituti sintetici. Dare la tensione corretta al neo-legamento è, in ogni caso, il segreto!
Il legamento deltoideo, ovviamente, si può anche ammalare nella caviglie eccessivamente valghe e nei piedi piatti patologici senza un reale trauma.
In questi casi particolari la causa è la deformità scheletrica ed una semplice ricostruzione del legamento non è la soluzione, ma questa deve essere associata ad una correzione della deformità scheletrica.
Si tratta di interventi ancora più complicati della riparazione isolata e la cui tenuta a lungo termine può essere ancora considerata un punto di domanda.
Sarebbe stato bellissmo vedere saltare Tamberi a Rio, lo aspettiamo vincente tra 4 anni!


Per l’immagine di Gianmarco Tamberi, si ringrazia: Herbert Kratky / Shutterstock.com


A domanda, risposta

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