I sintomi di una frattura alla caviglia si manifestano quando una lesione colpisce le ossa che compongono l’articolazione tibio-tarsica, ovvero l’articolazione compresa tra la gamba e il piede. In termini più tecnici, una frattura di caviglia comporta l’interruzione dell’integrità anatomica dell’osso a livello del distretto caviglia piede.
Si tratta di un evento piuttosto serio che necessita una corretta gestione e un adeguato iter riabilitativo di una lesione alla caviglia, per evitare problematiche secondarie. Riconoscere tempestivamente i sintomi di una frattura e intervenire con un trattamento tempestivo e adeguato è essenziale per garantire una corretta guarigione.
Questo articolo offre un’analisi dettagliata non solo dei sintomi, ma anche delle cause, di cosa fare in caso di sospetta frattura e delle opzioni di trattamento disponibili.
Siamo soliti pensare che una frattura sia sempre un evento estremamente doloroso, ma non è necessariamente così. Ad esempio, nel caso di fratture conseguenti a traumi distorsivi, il dolore può essere moderato, e il paziente potrebbe rendersi conto solo in seguito, come il giorno dopo, della gravità del trauma.
Queste fratture tendono a essere composte e riguardano il perone. Tuttavia non è assolutamente una regola e anche una distorsione può portare a fratture più complesse.
I sintomi principali della frattura di caviglia includono:
La frattura di caviglia può interessare singolarmente la tibia, l’astragalo o il perone. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, tutte o quasi tutte le ossa che compongono la caviglia—tibia, astragalo e perone—sono coinvolte simultaneamente.
Le fratture alla caviglia possono essere classificate in diverse tipologie:
Le cause di una frattura alla caviglia possono essere varie:
Una frattura composta è una frattura ossea in cui i frammenti ossei rimangono nella loro sede anatomica originale, ovvero conservano la normale posizione. Nonostante i lembi ossei siano effettivamente danneggiati e separati, restano allineati lungo lo stesso asse, pertanto l’arto non presenta deformità visibili. In queste situazioni, la cute rimane integra, senza esposizione dell’osso.
Le cause di una frattura composta alla caviglia possono essere varie. Solitamente sono legate a eventi traumatici a basso impatto, come:
I sintomi di una frattura composta includono:
Sebbene l’esame obiettivo da parte di uno specialista sia fondamentale per la diagnosi, è la radiografia a fornire la certezza diagnostica. Se necessarie ulteriori valutazioni, si possono richiedere una TAC o una risonanza magnetica (RMN). La RMN è utile quando l’esame obiettivo e la radiografia non forniscono informazioni sufficienti. La TAC è particolarmente necessaria quando si prevede un intervento chirurgico, poiché aiuta a pianificare con precisione l’operazione.
Il trattamento di una frattura composta può essere conservativo o chirurgico.
Se vuoi approfondire l’argomento, leggi anche: “Artrosi caviglia: che cos’è, le cause, i sintomi e l’iter terapeutico“.
La frattura scomposta è una condizione in cui i segmenti ossei risultano dislocati rispetto alla loro sede anatomica fisiologica, perdendo così il contatto e l’allineamento tra di loro.
Questa frattura può essere classificata come esposta o non esposta. Una frattura è esposta quando l’osso fuoriesce dalla cute.
Le cause di una frattura scomposta includono:
I sintomi di una frattura scomposta sono simili a quelli delle fratture composte e comprendono:
La diagnosi di una frattura scomposta non può basarsi solo su un esame clinico. È necessaria l’esecuzione di esami più approfonditi, come radiografie e TAC, per pianificare in modo più preciso e corretto il planning chirurgico.
Nel caso di una frattura scomposta, il trattamento chirurgico è generalmente preferito. Il primo passo della terapia consiste nella riduzione della frattura, mirata a ripristinare l’allineamento dei monconi ossei. Successivamente, sarà necessaria una sintesi mediante mezzi di sintesi dedicati.
In conclusione, riconoscere tempestivamente i sintomi di una frattura alla caviglia è fondamentale per garantire un corretto trattamento e prevenire eventuali complicanze.
La diagnosi accurata tramite radiografia è essenziale per determinare il tipo di frattura e pianificare il trattamento più appropriato, che può essere conservativo o chirurgico a seconda della gravità.
Se si sospetta di avere una frattura alla caviglia, bisogna ricordare che un trattamento tempestivo è fondamentale.
Benché i sintomi correlati a una frattura di caviglia, quali dolore gonfiore, deformità, zoppia e quindi difficoltà nel camminare, presenza di ematomi, ci possano aiutare in una iniziale diagnosi, l’esame di certezza è dato dalla radiografia eseguita rigorosamente in scarico prevedendo diverse proiezioni.
Indubbiamente l’evento che ha portato a un trauma della caviglia ci può in parte guidare attraverso una prima diagnosi differenziale tra distorsione o frattura. Tuttavia, spesso, una caviglia rotta e una caviglia slogata nelle prime fasi dell’evento traumatico si comportano in maniera simile. I comuni sintomi della distorsione alla caviglia e della frattura sono: dolore, tumefazione, ematoma, limitazione funzionale, zoppa. Si rende quindi necessario, anche in questi casi, un esame tanto importante quanto semplice come la radiografia. In caso di evento traumatico, la radiografia va sempre eseguita in scarico e devono essere eseguite varie proiezioni (frontale, sagittale, obliqua).
Talvolta una microfrattura può passare inosservata. Una micro frattura della caviglia, infatti, può subentrare dopo un episodio distorsivo. Come ben sappiamo però, capita spesso che, dopo un trauma distorsivo, non si decida per nessuna opzione terapeutica particolare. Questo perché tantissimi traumi distorsivi passano appunto inosservati. Non è raro quindi che una microfrattura alla caviglia venga: scoperta casualmente tempo dopo l’evento traumatico, indagata solo successivamente, perché asintomatica fino a quel momento oppure si evolva portando ad una patologia “nuova” (pensiamo ad una microfrattura dell’astragalo che può nel tempo portare ad una lesione osteocondrale anche di grandi dimensioni).