Biomeccanica Della Corsa

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La differenza fondamentale tra la corsa e la deambulazione è la presenza della fase aerea (di sospensione). Durante questa fase entrambi i piedi si distaccano da terra. Per un breve periodo di tempo il nostro corpo si trova pertanto “in fase aerea”, sospeso.
Nella corsa, l’appoggio del piede a terra non avviene in sequenza tallone-avampiede come nella deambulazione. Si può dire, infatti che, la corsa sia come una successione di salti, e questo è particolarmente vero dal punto di vista biomenccanico. Il piede non avendo il tempo di compiere ogni singola fase privilegia infatti la spinta. In questa fase il piede supina, si irrigidisce, accentua l’arco longitudinale e il calcagno va’ in posizione di inversione. Il piede si comporta quindi da leva rigida per evitare la trasmissione di traumatici shock all’arto inferiore.

Le fasi nella corsa

Nella fase di appoggio è quindi l’avampiede, e più precisamente la parte esterna meta-tarsale a prendere contatto con il suolo in modo da assorbire l’impatto e sfruttare contemporaneamente l’azione dei muscoli estensori per la fase propulsiva di spinta.
Se il piede durante la corsa è più attivo e sollecitato nella fase di swing/spinta, è l’esatto opposto per la muscolatura dell’arto inferiore. Infatti è nella fase di appoggio che la muscolatura compie il suo massimo sforzo. È il tricipite surale (muscolatura del polpaccio) ad ammortizzare l’impatto sfruttando appieno la componente reattivo-elastica del piede. Nel momento in cui il piede è quindi in appoggio si trova avanti al baricentro del corpo. Un altro muscolo fondamentale ed uno dei più forti del nostro corpo, ad entrare in funzione è il muscolo quadricipite femorale che contribuisce attenuando l’impatto del piede a terra.
Non è certo possibile pensare di riassumere in poche righe quanto avviene in un atleta di elite che si appresta a correre i 100 metri in meno di 10 secondi, ne’ quello che avviene in un “eroe” che si appresta a correre una maratona in meno di 3 ore.

Le tecnologie da considerare

Tuttavia, è fondamentale comprendere per un neofita della corsa, quanto oggi i materiali: le scarpe, ma anche le calze possano aiutare a fare prevenzione di infortuni quando ci si accosta alla corsa.
La scelta di una scarpa oggi deve essere fondata su conoscenza e comprensione del gesto che ci si appresta a fare.
La tecnologia è un mezzo imprescindibile in tutto questo, ma nella consapevolezza che i dati che la tecnologia mette a disposizione devono essere elaborati ed interpretati da chi ha la consapevolezza e la conoscenza del gesto tecnico.
Ancora una volta la multidisciplinarietà è l’elemento fondamentale, in cui il medico specialista svolge il ruolo di coordinatore tra allenatore, tecnico ortopedico, fisioterapista e podologo.

A domanda, risposta

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